“Il momento polpo è quando una storia, se vuole, ti viene incontro […]. È necessario starle vicino, rispettarne i tempi ed essere pronti ad accoglierla con ogni fibra di sé stessi. Tutto qui”
Da Appunti per un naufragio di Davide Enia.
Il mio compagno mi prende in giro dicendo che quando incontro uno sconosciuto, dopo dieci minuti mi sta raccontando la storia della sua vita, traumi infantili compresi. Ammetto che è capitato, ma non è sempre così ovviamente. Non ritengo di avere delle competenze da terapista, sono solo molto espansiva e mi interessa davvero ascoltare le persone. Provo una genuina e sincera curiosità per le loro storie, e tento di immedesimarmici. Comunque non siamo qui per tessere le mie lodi, ho aperto con questo aneddoto perché l’altro giorno, leggendo la newsletter di Valentina Aversano su come ritrovare l’entusiasmo per il proprio lavoro, mi sono imbattuta nella questione delle azioni fuori contesto. Valentina li definisce dei momenti in cui fa di proposito il contrario dello schema che è abituata a seguire, ad esempio partecipa a un gruppo di lettura senza leggere il libro assegnato, o aggiunge sempre una frase in più alle veloci interazioni nei negozi, nel condominio, a scuola, per strada. Cerca di innescare conversazioni volanti, a volte solo per far sorridere o far girare un po’ di gentilezza extra. Lei lo fa per riavviare il sistema, una routine consolidata e ricevere stimoli nuovi dal quotidiano. E ha ragione.
Secondo una ricerca condotta da Gillian Sandstrom, docente di psicologia all’Università del Sussex, in Gran Bretagna, le interazioni casuali, brevi e piacevoli, con estranei possono sollevare l’umore e aumentare l’energia e il benessere generale. Promuovono l'apprendimento e ampliano la visione del mondo: i partecipanti allo studio condotto, infatti, che hanno interagito durante l'acquisto di un caffè, hanno riferito di provare un senso di appartenenza più forte e sentirsi di un umore migliore rispetto a coloro che non hanno parlato con nessuno. Questo perché secondo Sandstrom, le “interazioni sociali minime” sono di solito viste come un sorriso, un complimento o un gesto gentile.
Ma non solo: lanciarsi in conversazioni nuove e affrontare un pensiero che non si conosce e di cui non si può avere il controllo può dare maggiore sicurezza in se stessi, permettendo di sviluppare anche la capacità di affrontare l’imprevisto. Certo, trovare il coraggio di intavolare una conversazione con uno sconosciuto potrebbe sembrare complicato, considerato che non è una cosa che facciamo abitualmente, ma può rivelarsi un'esperienza sorprendente. Per provarlo gli scienziati comportamentali Nicholas e Juliana Schroeder dell’Università di Chicago hanno chiesto ad alcuni pendolari di parlare con degli estranei sui trasporti pubblici, nei taxi o nelle sale d’attesa: la maggior parte di loro era convinto che queste interazioni sarebbero andate male, perché, diffidenti nel violare una norma sociale, temevano che lo sconosciuto si sarebbe risentito per l’intrusione e li avrebbe respinti. I partecipanti che invece hanno interagito hanno scoperto che gli estranei erano sorprendentemente ricettivi, curiosi e piacevoli e le conversazioni sono state piacevoli, interessanti e sono durate più a lungo di quanto avessero previsto, rendendo il loro viaggio molto gradevole. Lo stesso esperimento è stato ripetuto in altri Paesi e il risultato è stato più o meno identico.
Le persone temono di parlare con gli estranei, ma quando lo fanno, si sentono bene, più felici, meno sole, più ottimiste ed empatiche.
In un libro del 2021, The Power of Strangers: The Benefits of Connecting in a Suspicious World (Il potere degli estranei: i vantaggi di connettersi in un mondo diffidente), Joe Keohane, ex editore della rivista Esquire, racconta come le interazioni fugaci rappresentino un efficace strumento di sopravvivenza e aumentino lo sviluppo cognitivo. «Se iniziassimo a rivolgere la parola alla persona che è seduta accanto a noi su un treno – scrive – entrambe avremmo maggiori probabilità di uscirne migliori e più felici».
Sono una grande sostenitrice di questa pratica, penso che far girare un po’ di gentilezza extra con quel sorriso o quella frase in più, sia una bella ginnastica per l’anima. Spesso mi faccio guidare da mio figlio in questo, lui che a due anni e mezzo ferma la gente per strada per raccontargli dove stiamo andando o cosa tiene nel suo zainetto. O informazioni personali che ci riguardano, ma che per lui sono semplicemente un motivo per attaccare bottone. Ad esempio stamattina ha fermato una signora fuori di casa per dirle che si era rotto il telecomando del box e quindi il nonno ce ne aveva dato un altro che funzionava. Le persone lo ascoltano volentieri e sembrano anche seriamente interessate, forse perché è piccolo e parla in modo buffo. Ma se invece lo facessi io? A volte credo che sarebbero molti di più quelli che mi ascoltano e mi rispondono piuttosto che quelli che mi prendono per pazza. Dovrei provare.
Per la loro immensa potenzialità, gli incontri casuali ispirano da sempre anche il cinema, la musica, la letteratura, l’arte. Sono il coraggio di sperimentare e uscire dagli schemi, ma soprattuto la capacità di cogliere l’attimo, consapevoli che quell’attimo potrebbe essere una porta verso un futuro inimmaginabile in senso letterale.
Ogni incontro imprevisto può innescare una serie di eventi che segnano in qualche modo la nostra vita, e questo è un potentissimo espediente narrativo: sappiamo da dove partiamo, ma dove potremmo arrivare lo possiamo scoprire solo vivendo (leggendo, guardando, ascoltando). Quel tutto possibile che tanto ci attira ma di cui abbiamo anche paura.
Mi viene in mente Fight Club e la scena in cui il protagonista incontra Tyler Durden sull’aereo: sebbene in quel caso sia una proiezione, l’idea che uno sconosciuto possa portarci a mettere in discussione la nostra realtà è una metafora del potenziale insito in ogni dialogo non previsto. Di questo e altri esempi nel mondo della musica e della letteratura ne parla qui The Muffa.
Abbiamo tutti bisogno di un po’ di villaggio
Abbiamo bisogno di sentire quest’atmosfera di quartiere in cui l’edicolante mi tiene via l’ultimo numero del giornale che mi piace, e il fruttivendolo mi regala i limoni. Io non ho un’edicola né un negozio di ortofrutta, ma posso contribuire a creare armonia, magari prendendomi il tempo per una chiacchiera e un gesto in più. La consapevolezza è la chiave, ovvero la capacità di dare valore a quei piccolissimi contatti tra le persone e renderli rilevanti nella nostra giornata. Perché di fatto lo sono. Che poi è anche il motivo per cui è nata Morbido, ormai un anno fa.
E a proposito di ricorrenze
Questa edizione è un po’ speciale perché, dopo i miei 40 anni c’è un altro compleanno importante: Morbido compie un anno (e 6 giorni)! 🥳
Era il 3 marzo 2025 quando ho lanciato la prima newsletter, ci credevamo in tre (io, il mio compagno ed Elena Maricone ❤️) e adesso siamo più di 350.
Un anno di notti a scrivere, battendo piano sulla tastiera per non svegliare mio figlio, di pause pranzo saltate per finire quell’intervista, di mail cadute nel vuoto ma anche di complimenti inaspettati. Morbido mi ha insegnato la costanza, la determinazione, il coraggio di scrivere quello che penso e sento. Morbido alimenta ogni giorno la mia curiosità e creatività, mi aiuta a guardare le cose lucidamente e a non perdermi le occasioni. Ed è per questo che ho deciso di investire un po’ di più in questo progetto, innanzi tutto con una nuova immagine coordinata realizzata dalla mia cara amica nonché Art Director eccezionale Marta Zocche (non finirò mai di ringraziarti ❤️), e poi con una linea editoriale più ricca. Pian pianino arriveranno tutte le novità, spero che rimarrete qui con me per scoprirle.
Zollette
Tre cose gentili
Ognuno di noi ha un legame affettivo con almeno un capo di abbigliamento. Emily Spivack ha raccolto più di sessanta testimonianze di incredibili personaggi in Worn Stories, best seller del New York Times e ora anche docuserie su Netflix.
The anonymous project dal 2017 colleziona centinaia di migliaia di diapositive trovate nei mercatini. Le foto sono state scattate da sconosciuti e ritraggano sconosciuti in un luoghi sconosciuti, ma sfogliandole fanno provare nostalgia, come se in qualche modo conoscessi i protagonisti degli scatti.
Mister Wonderful di Daniel Clowes è una storia sulla fragilità dell’amore e sulle solitudini metropolitane. Una graphic novel che ho letto anni fa, col cuore spezzato in una gelida Berlino. Non ho mai dimenticato come mi ha fatta sentire quel giorno.
Belle Parole
/Zinzilulare/
È incredibile che un’amante delle rondini come me non l’avesse mai sentita prima.
Questa parola onomatopeica deriva dal latino zinzilulāre “cinguettare”, e si riferisce all’inconfondibile verso che fanno appunto le rondini in volo. Marzo è il mese in cui ritornano in Italia per riprodursi, dopo aver sorvolato il deserto del Sahara e il Mar Mediterrano per un totale di 5000km, lottando contro venti e perturbazioni.
Sì lo so, non c’entra niente con l’argomento di questa newsletter e men che meno con il polpo su all’inizio, ma mi sembrava la parola giusta per affacciarsi alla primavera.
Gli sconosciuti sono lì apposta per essere conosciuti, prima o poi.
(Dylan Dog)
Tanti auguri Morbido!! Comunque è proprio vero... gli incontri e i dialoghi casuali con sconosciuti fanno bene all' umore e sono capaci di svoltarti la giornata! A me capita spesso quando porto a spasso il cane... fermarmi a parlare con i padroni dei cani che incrociamo... ma anche in tantissime altre occasioni! Al bar, al supermercato, per strada, ci può sempre essere l' occasione di scambiare due chiacchiere, e perché no, regalare anche un sorriso!
Auguriiii morbido ,sei stata una carezza al cuore.
Anche a me piace questo tipo di dialogo improvvisato con persone qualsiasi ,mi fa bene e regalo sempre un sorriso e del tempo.
Proprio stamattina al bar dove bevo abitudinariamente il mio caffè ..un bimbo di 2 anni e mezzo (ricciolino come il mio barboncino 🙂)mi si è avvicinato ,mi ha detto che si chiama Noah e suo fratello Leonardo.Che stamattina ha fatto un muro con pezzi di Sirenetta 🤣.Da lì poi si sono aggiunti il fratello e la mamma .Molto piacevole
Buona vita Morbido💕