10 Commenti
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Avatar di Maria Di Biase

Grazie per questa newsletter che forse non ha niente di gentile, ma molto di vero. Anche io sono madre di una bambina di due anni e sottoscrivo ogni tua parola.

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Avatar di Maria Di Biase

«Oggi, dopo due anni di colloqui di lavoro in cui i miei interlocutori schiacciano la X rossa appena oso chiedere flessibilità oraria (e sono freelance), mi sento di dire che non è una mamma su due che lascia il lavoro. Ma è il lavoro che lascia una mamma su due dopo il primo figlio».

Grazie a @Valentina Locatelli per aver ribadito un po’ di concetti sul perché diventare madre oggi è un atto di coraggio.

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Avatar di Valentina Locatelli

Hai detto proprio bene, un atto di coraggio. La cosa più naturale del mondo, dicono... ma quanto ce la rende complicata la società?

grazie per avermi letta ❤️

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Avatar di Valeria
May 30Modificato

Questo è un tema importantissimo di cui dobbiamo continuare a parlare fino allo sfinimento, finché saremo bisnonne se necessario, e se ci arriviamo. Perché forse non siamo state le prime a subire questa DISCRIMINAZIONE, ma dobbiamo riuscire ad essere le ultime.

Grazie grazie grazie per le belle parole che hai usato nel menzionarmi 🥹🥹🩷

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Avatar di Nina Gigante

Ho amato tutto. Grazie Valentina. Sono stata anch’io dall’altra parte, convinta che non essere madre mi desse il diritto di non interessarmi all’infanzia. Poi ho capito che è vero il contrario: non solo, come dici tu, l’infanzia ci riguarda tutte perché tutte siamo state bambine, ma perché da come trattiamo l’infanzia si capisce che tipo di società stiamo costruendo.

Per anni ho pensato che non fosse affar mio. Oggi so che è responsabilità collettiva. E prendercene cura è un dovere: politico, profondo, necessario.

Azzardo un paragone: non devo essere su una sedia a rotelle per pretendere che strade, piazze e spazi pubblici siano accessibili a tutte e tutti. Così come non devo essere madre per riconoscere nell’infanzia qualcosa che parla anche di me e dell'idea di mondo che voglio intorno a me, come società, prima ancora che come individuo. Rubo e distorco Fenoglio: L'infanzia è una questione pubblica che di privato ha molto poco.

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Avatar di Valentina Locatelli

Quanto hai ragione Nina... ho lavorato per tanti anni nella progettazione ed era prioritario pensare a un design inclusivo, accessibile, "for all". Ma in questi "all" le famiglie e i bambini non sempre sono inclusi. Mi chiedo come possano essere un pensiero tanto superfluo quando si progettano servizi (o norme, leggi ecc) e come facciamo a farlo diventare primario.

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Avatar di Nina Gigante

E aggiungo, guardando avanti, che idea di mondo passiamo anche a loro.

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Avatar di Erika

Ciao vale, bellissimo post! Utopia pensare ad un mondo a misura di bambino finché a cambiare non sarà la mentalità umana, ma dubito che questa accada a breve. Rispetto a quando eravamo noi è innegabile che siano stati fatti passi avanti, sia come politiche per la famiglia sia come creazione di luoghi ed eventi centrati sui bambini. Ma la strada è ancora lunga.... altri paesi europei sono molto più avanti di noi, basterebbe prenderli ad esempio. Per adesso l unica cosa che posso dirti è di goderti il tuo bambino perché crescerà così velocemente che neanche te ne accorgerai! Abbiamo dei piccoli tesori... pensiamo noi al loro benessere... dura così poco l infanzia .🥲🥲🥲🥲

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Avatar di Valentina Locatelli

Ciao Erika, grazie! ❤️ Come hai detto bene, rispetto a quando eravamo piccoli noi, ci sono spazi ed eventi nati apposta per accogliere i nostri piccoli. Però mi chiedo: non sarebbe meglio il contrario, cioè avere sempre, dappertutto, ambienti adatti ai bambini, dove le famiglie possano sentirsi a proprio agio e accolte, e poi dei luoghi riservati a chi di figli non ne ha? Sì, sarebbe un mondo al contrario, ma forse potrebbe essere l'approccio giusto per un paese che svetta tra i primi 5 per crollo delle nascite. Manderebbe un messaggio chiaro. Mentre lo scrivo mi rendo conto che è un'utopia che solo i paesi del nord a quanto pare hanno saputo trasformare in realtà.

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Avatar di Erika

Il mio pensiero in questo momento va ai bimbi trucidati a Gaza e quelli a cui sono stati strappati i genitori. In questi momenti mi rendo conto di quanto siamo fortunati, noi e i nostri figli, a vivere comunque in un Paese pseudo civile...

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